Page 32 - MARCELLO FANTONI
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simbolico, in una dimensione atemporale, dove il materiali, ottenevano per efficacia un effetto pressoché
dolore viene metaforicamente universalizzato. Il scultoreo.
dramma collettivo si trasfonde in un’atmosfera intima, Il vaso stesso di Fantoni, così, aspira a farsi scultura,
al sicuro dalle insidie retoriche del tema, ed è la ricusando più di prima la logica formale che stabilisce
memoria che determina formativamente l’elaborazione la base funzionale della sua utilità. Vasi che non si
di sculture dove la figura umana è sola, immersa nel adeguano, in sostanza, alla destinazione di
proprio dolore. Sono i soldati stanchi di tutte le guerre, soprammobile, e che definiscono uno tra i più fecondi
sono i corpi cadenti di guerrieri amputati nel fisico e repertori formali creati dalla ceramica contemporanea.
nello spirito, la cui efficacia espressiva è amplificata, L’infinita varietà dei modelli e dei motivi ornamentali,
stilisticamente, con un primo passo verso l’astrazione. Il con effetti di un elegante divertissement, tradiscono un
dato iconico viene mantenuto, non come concreta Fantoni che esplora compiaciuto un territorio pervaso
sembianza, bensì come valore: ma le forme iniziano a di tonalità multicolori, di vibrazioni luminose, di
sfaldarsi, la corporeità risulta sintetizzata in volumi essenze fluttuanti.
sfuggenti, il primitivo, sereno riferimento alla figura In ambito più prettamente scultoreo, la
umana è dissolto. La policromia asseconda il processo schematizzazione in un linearismo che disgrega e
d’astrazione esaltando il fremito interiore dei corpi, disarticola la figura nello spazio è alla base di
scavandosi uno spazio fra le incidenze e gli incavi delle composizioni raffiguranti satiri, pastori, suonatori,
epidermidi. guerrieri: grandi sculture che assumono formalmente,
Sono le sculture del ricordo, rimaste intrappolate nel taglio incisivo, una connotazione neocubista che
nelle mani per anni, e che trovano nel corso degli anni sembra avvertire echi della plastica del Leoncillo del
Cinquanta, lontano dall’inquietudine del momento, la “Fronte Nuovo delle Arti” (svincolato tuttavia da
loro genesi formale. Sono opere spesso trascurate dagli qualsiasi dichiarazione implicita di ideologia politica),
esegeti dell’arte di Fantoni sia perché si perdono affrontate in più redazioni, tra lo scadere del sesto
numericamente nella miriade di composizioni uscite decennio e l’inizio del successivo.
dalla operosa fucina, sia perché si distaccano Una nuova ricerca, che non prende mai la
notevolmente dal festoso e vivace intreccio di colori e connotazione della conquista dolorosamente raggiunta,
forme che connota più regolarmente la sua come fu appunto per Leoncillo; è qui ancora una
produzione. figuratività allusiva, una estrinsecazione di una
Eppure Fantoni prende da qui le mosse per un soggettiva simbologia antropomorfa, che si tradisce in
sostanziale rinnovamento: una progressiva stilizzazione fondo come una serena scelta estetica, percorsa forse da
della forma investe sempre più la sua sintassi scultorea, una sottile linfa di inquietudine, ma immune dalla
in un processo che, ricordiamo, si colloca meditazione malinconica e struggente sulla inviolata
cronologicamente in un contesto aperto al dibattito bellezza perduta.
europeo sull’astrazione geometrica e che si aprirà, nel Con l’aprirsi degli anni Settanta Fantoni si trova
corso del sesto decennio, alle insorgenze liriche della nuovamente a fronteggiare un cambiamento radicale,
stagione Informale.Anche in questo caso Fantoni paga spingendosi al massimo nella sperimentazione dei
il prezzo alla sua coerenza, imponendosi una rinnovata processi dinamici dell’astrazione, conseguenza ultima
formulazione espressiva che fosse sì conseguente agli dei passaggi stilistici precedentemente tentati. Una
interessi formali degli anni precedenti, ma che tenesse revisione del valore della forma pura prende
parimenti conto delle declinazioni che andavano gradualmente il sopravvento sul processo di
pervadendo gli ambienti artistici italiani ed scarnificazione della figura, per trasfigurarsi in un
internazionali. Alcuni stilemi della sua prima partito visivo ormai interamente astratto. Un processo
produzione riaffioreranno,ma la materia viene plasmata che capovolge la progettazione stessa dell’opera d’arte;
con un senso di eleganza più sinuosa, manierata, sia che laddove era il disegno, lo schema prefissato nella mente
si tratti di un semplice vaso che di una articolata a trovare la via espressiva più adeguata, è ora una forma
composizione scultorea. Invero, è proprio in questo rivelata: quasi non vi fosse premeditazione, ma impeto
ventennio che il vasaio e lo scultore si sublimano in un subitaneo colto nell’atto di plasmare la materia. È il
processo osmotico integrale: le figurette stilizzate in caso delle Ceramiche bianche, alle quali fa seguito un
puri accenni si affollano sulle superfici di vasi, ciotole, nutrito gruppo di composizioni-progetti per sculture
placche, bacili; sembrano tracciate di getto, scavando giganti, spartite sul rimando di pieni e vuoti, dove le
uno spazio nel groviglio del colore, sempre più denso, cavità si richiamano, danno vita a profonde ombre, si
formante una crosta spessa ed increspata,accostabile agli rifugiano nei meandri di percorsi inconsci ed intuitivi,
esiti ai quali, in ambito informale, pervenivano per estinguersi, infine, in un vago bagno di luce.
contemporaneamente i pittori segnici e materici, da Sculture disseminate, nelle superfici, da segni plastici
Dubuffet a Burri, le cui trame di colori, liberamente primordiali, che richiamano alla mente le tracce
disposte sulle tele e talvolta amalgamate con altri prodotte dai processi naturali e dal trascorrere del
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