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VICINO ALLE STELLE
Fabio De Poli
L’equilibrio del dialogo
Protagonista dell’arte fiorentina degli anni Settanta, Fabio
De Poli è un artista poliedrico – capace di spaziare dalla
pittura, alla grafica e alla scultura – dotato di uno stile
originale, inconfondibile e difficilmente classificabile.
Paradigmatici, in senso tematico, i suoi ritratti e i
suoi personaggi costituiscono una chiave di lettura e
interpretazione, un segno estetico consapevole e uno
spazio creativo in cui gli intrecci linguistici si organizzano
in una composizione cromatica, densa ed emotiva. Una
sinfonia di tonalità vivaci che ricercano, sperimentano, si
confrontano e dialogano con il mondo esterno.
La sintesi, l’equilibrio grafico, la gestualità controllata e la
tendenza all’astrazione si concretizzano in immagini che,
nonostante la deformazione in frammenti cromatici dalle
trame aperte, manifestano un profondo accordo fra forma
e materia pittorica, ove tempo, spazio e grammatiche
espressive si reinventano continuamente. Le immagini si
stagliano in solitudine su fondi piatti, esaltati dalle forti
tonalità, lasciando allo spettatore un godimento visivo e
armonico, lontano dalle consuete modalità di osservazione
e percezione dell’opera. In una dimensione ironica e onirica
l’oggettività quotidiana viene reinterpretata e svincolata
TAV. 57 dalla complessità contemporanea: il gesto artistico, in
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quanto creazione estetica, torna a essere semplice, puro
e sincero. L’innocenza dei personaggi di Fabio De Poli
nascondono tuttavia una drammaticità particolare, che
denuncia le molteplicità labirintiche e disorientanti.
Fra citazioni colte e quotidianità, la poetica del frammento
diviene una metafora pittorica che mette in luce singoli
punti di vista, intesi come simboli filtrati da un elegante
e sapiente genio artistico, capace di dissacrare in modo
ironico la modernità.
La vena sperimentale, con la quale si caratterizza tutta
l’opera di Fabio De Poli, nasce da un particolare e
costante richiamo al dialogo e al confronto con la vita,
in quanto tentativo di superare la persistente incertezza
sulle possibilità e i ruoli che l’Arte contemporanea assume
e deve assumere nell’attuale orizzonte culturale. Il
desiderio di porsi in continuità con l’avanguardia dadaista
e di liberare l’opera d’arte dalle costrizioni dei canoni
ideologici, fa di Fabio De Poli uno dei maggiori lettori
dell’immagine moderna, in una chiave dissacrante, ironica,
al tempo stesso profondamente razionale e meditativa,
fuori dagli schemi precostituiti, nell’idea di un incessante
progresso e rinascita dei linguaggi attraverso cui l’artista
può esprimersi.
Laura Monaldi
TAV. 58